Sindrome retto adduttoria e SPORT

La pubalgia o Groin Pain è un dolore che prende origine nella complessa regione anatomica dell’inguine. Alcuni autori (Jarvinen et Al, ’97) identificano 72 possibili cause di dolore inguinale. La sindrome retto-adduttoria è una delle forme più frequenti di pubalgia. Questa patologia consiste in una tendinopatia inserzionale, di origine microtraumatica, a carico dei muscoli adduttori e/o dei retti addominali. Nelle fasi più avanzate si può associare anche un artropatia della sinfisi pubica (Osteite pubica). La sindrome retto-adduttoria interessa dal 2% al 7% di tutti gli infortuni sportivi e colpisce prevalentemente i maschi. Le cause sono sovraccarico funzionale e microtraumatismi ripetuti di tipo torsionale e di trazione a livello delle inserzioni tendinee di addominali ed adduttori, in presenza di fattori predisponenti (alterazioni posturali, dismetrie, malocclusione, scorretto appoggio plantare..).

Gli sport più colpiti sono calcio, rugby, hockey, scherma, atletica leggera, sci di fondo e basket. Nel calcio sono molti i gesti tecnici che determinano sollecitazioni sulla sinfisi pubica attraverso l’azione combinata della muscolatura addominale ed adduttoria: calciata, dribbling, cambiamenti di direzione, contrasti di gioco “in scivolata”.

Si manifesta con dolore localizzato a livello inguinale o sovrapubico, con irradiazione alla faccia mediale della coscia, a livello della parete addominale e più raramente in sede perineale. Di solito la sintomatologia è monolaterale ma può essere anche bilaterale. Il dolore si presenta inizialmente “a freddo”, migliorando con l’attività. Successivamente compare durante la prestazione atletica con andamento ingravescente, tale da limitare o impedire l’attività. Nelle fasi avanzate può essere compromessa anche la vita di relazione.

Esame obiettivo in caso di pubalgia

La diagnosi si basa su un attenta valutazione clinica e strumentale (Rx tradizionale, Ecografia dinamica e RMN). La diagnosi differenziale è con lesioni muscolo-tendinee acute (ileo psoas, adduttori, retti addominali), ernia dello sportivo (che consiste in una debolezza delle pareti del canale inguinale e che ha una prevalenza di circa il 2% delle pubalgie), patologie urogenitali, neuropatie da intrappolamento (nervi femoro-cutaneo, ileo-inguinale ed otturatorio), patologie ossee di femore, bacino ed anca, conflitto femoro-acetabolare (FAI), radicolopatie, D.I.M. (disturbo intervertebrale minore, secondo Maigne).

Il trattamento è prevalentemente conservativo e si differenzia a seconda della fase clinica, suddivisa in acuta, subacuta e di ritorno sul campo.

La fase acuta prevede l’assunzione di farmaci e l’utilizzo di terapie strumentali (Laserterapia ad alta potenza, diatermia ed onde d’urto) a scopo analgesico ed antinfiammatorio, associate a terapie manuali e rieducative volte alla detensione e al rilassamento muscolare. Tra i farmaci possono essere utili anche gli integratori per il trofismo muscolo-tendineo. Il Massaggio Trasverso Profondo (MTP) è invece effettuato per stimolare il microcircolo e ridurre la fibrosi. Nel caso della presenza associata di Osteite pubica le infiltrazioni con acido iauronico (eventualmente associate a preparato cortisonico retard) sono efficaci nel ridurre flogosi e dolore (per informazioni sul trattamento infiltrativo contattare il Dr. Valent). Non appena la sintomatologia lo consente si iniziano, a secco ed in acqua, gli esercizi di potenziamento muscolare isometrico di addominali, abduttori delle anche e della muscolatura del “Core” ed esercizi di tipo posturale (stretching globale e segmentale e posture di rilassamento). Gli adduttori, generalmente già accorciati e ipertonici, vengono tonificati in fase successiva.

Esercizi di Core stability

In fase subacuta si incrementa il potenziamento muscolare introducendo esercizi isotonici concentrici ed eccentrici e il ricondizionamento cardio-respiratorio a secco ed in acqua. Molto importanti sono anche gli esercizi di core stability che consistono nel rinforzo contestuale e sinergico della muscolatura addominale, adduttoria e lombare anche attraverso l’ausilio di Swiss-Ball. Il taping kinesiologico risulta utile in tutte le fasi cliniche.

Nella fase di ritorno al campo si introducono andature, scatti, contrasti (negli sport di contatto) e gesti sport specifici, sempre più complessi, associati ad esercizi preventivi di tipo posturale e di rinforzo eccentrico per limitare più possibile le ricadute.

Il trattamento chirurgico è riservato nei casi refrattari alla terapia conservativa per più di 3 mesi e nel caso di ernia inguinale od ernia dello sportivo. Il ritorno allo sport avviene in circa 3 mesi. Tecniche chirurgiche:

  • Detensione adduttori con tenotomia percutanea
  • Riparazione laparoscopica canale inguinale (Genitsaris)
  • Intervento di Nesovic (plastica inguinale per equilibrare le tensioni)
  • Intervento di ernioplastica sec. Bassini

Pubblicazione Dr. Valent sulla Sindrome retto-adduttoria (2012): Pubalgia MLT

 

Per leggere l’articolo completo segui il link: https://www.dottorvalent.it/2010/11/sindrome-retto-adduttoria/

 

Per pubalgia si intende generalmente una sindrome dolorosa della griglia pelvica che rientra tra le “patologie da sovraccarico”, si fa risalire cioè a una serie di microtraumi ripetuti nel tempo. In sostanza, quindi, è un dolore muscolare che riguarda diversi gradi di lesione dei muscoli della zona frontale e bassa dell’addome e della sinfisi pubica.

Questa patologia interessa soprattutto gli sportivi, coloro che svolgono attività continuative e ad alto livello, come ad esempio chi pratica il calcio, il tennis, la scherma, la pallamano, l’atletica, la danza, l’equitazione, tutte discipline nelle quali è richiesta un’intensa sollecitazione degli arti inferiori.

Ma non solo anche le donne in gravidanza possono soffrire di questo problema.
Inoltre è importante sottolineare che a parte il tipo di sport praticato, la pubalgia può sopraggiungere anche a seguito di un cambiamento del tipo di allenamento o, anche, del terreno sul quale lo si svolge (troppo cedevole o eccessivamente irregolare, ad esempio), del tipo di scarpe utilizzato, oppure in relazione alle caratteristiche strutturali dell’atleta, come un’accentuata curvatura lombare, una dismetria degli arti inferiori, patologie congenite dell’anca o problemi posturali che creano asimmetria del bacino.

 

A seconda della zona interessata, si possono riscontrare diverse forme di patologia:

  • La “Sindrome retto-adduttoria” è la forma più comune di pubalgia, è caratterizzata da una tendinopatia inserzionale (un’infiammazione della giunzione tra tendine e osso) a carico dei muscoli adduttori e/o dei retti addominali, colpisce in prevalenza i maschi (calciatori, rugbisti, hockeisti, sciatori, saltatori di ostacoli). Si manifesta con un dolore localizzato a livello inguinale con irradiazione alla regione adduttoria e a livello rettopubico.
  • La “Sindrome sinfisaria” che riguarda invece il parziale cedimento della sinfisi pubica. La sinfisi pubica è un’articolazione fibro-cartilaginea praticamente immobile che si trova al centro del bacino: la sua mobilità limitata è comunque molto importante, soprattutto nelle donne durante il parto, perché consente, grazie alla sua elasticità, il passaggio del feto. In gravidanza, la griglia pelvica della donna è sottoposta a grandi stress per i movimenti di nutazione e contronutazione; inoltre, per effetto di un generale aumento della lassità dei legamenti, a causa della produzione degli ormoni relaxina e progesterone, può verificarsi un rilasciamento della sinfisi pubica che può causare dolore, più o meno intenso, mentre si cammina o nei cambi di posizione, soprattutto a letto. Tale disturbo, in genere, non deve destare preoccupazione in quanto legato a cause funzionali e destinato a risolversi spontaneamente dopo il parto.
  • la “sindrome della guaina del retto femorale”, anche detta “sindrome del nervo perforante del retto addominale nel calciatore”, è causata dallo stiramento del nervo perforante a causa di una lesione della fascia superficiale addominale;

 

 

Il principale sintomo della pubalgia è naturalmente il dolore, che parte dall’osso pubico, si dirama in tutta la regione e si localizza nell’inguine fino a interessare, in certi casi, la faccia interna della coscia.
Nelle forme lievi, compare al risveglio e si manifesta all’inizio degli esercizi fisici, tendendo poi a scomparire una volta effettuato il riscaldamento. Nelle fasi più gravi della patologia, al contrario, il dolore può apparire anche in modo improvviso, durante lo svolgimento dell’attività sportiva, tanto da impedirne la continuazione o, addirittura, rendere difficile la semplice deambulazione. In questo caso, il dolore diventa persistente, continuo e tende ad aggravarsi con l’attività mentre soltanto il riposo lo attenua.

Il trattamento della pubalgia è complesso: il migliore approccio è quello di trattare la patologia con decisione, fin dall’inizio, per evitare una cronicizzazione. Innanzitutto vanno eliminate le cause che sembrano responsabili della patologia, quindi:

  1. riposo, per una durata variabile da alcune settimane ad alcuni mesi;
  2. trattamento farmacologico antiinfiammatorio locale e sistemico;
  3. utilizzo di mezzi fisici comeHilt terapia, Tecarterapia, per attenuare l’infiammazione  ed agevolare la guarigione dei muscoli interessati
  4. esercizi di stretching dei muscoli adduttori, lavorando subito al di sotto della soglia del dolore;
  5. esercizi di riequilibrio del bacino;
  6. esercizi di propriocezione.

E’ importante che la formulazione e il controllo del piano di trattamento sia effettuata in maniera coordinata dall’ equipe riabilitativa.

Per leggere l’articolo completo segui il link:  http://studioronconi.com/news/pubalgia.htm

 

Il Taping Bellia System® aiuta il trattamento della sindrome retto adduttoria  fino al ritorno sportivo

Seguendo i principi della tecnica di taping kinesiologico Bellia System® possiamo utilizzare in maniera sinergica al trattamento riabilitativo alcune tecniche di taping elastico:

  1. Nella fase infiammatoria con paziente senza carico podalico o carico parziale con stampelle: si realizzerà una tecnica drenante di linfo taping. Si sceglierà la lunghezza del nastro in base alla condizione dell’apparato emo linfatico del paziente.

  1. Nella fase di riabilitazione funzionale con paziente con carico totale e autonomia quasi completa: si realizza una tecnica decompressiva articolare e muscolare .

  1. Nella fase di rientro lavorativo o sportivo: sarà realizzata una tecnica stabilizzante multiassiale per garantire un supporto durante le sollecitazioni date dal carico e dal gesto sportivo.

Le foto di questi bendaggi sono tratti dal libro:

Bellia Rosario – Manuale di taping kinesiologico per la traumatologia sportiva moderna – ed. Nuova Piccin – 2017 Padova