Tennis Amatoriale – sublussazione anteriore della spalla e programma di compenso – Case Report
Riporto di seguito un case report di una paziente sportivo che ho seguito a “distanza” con ottimi risultati, che mette in evidenza come un programma riabilitativo deve tenere conto della biomeccanica del gesto sportivo per poi progettare l’azione terapeutica che affronta la causa delle disfunzioni.
Circa due mesi fa ho ricevuto questa mail di richiesta di una consulenza ed ho risposto con molto piacere, schematizzando un programma riabilitativo specifico.
“Mi chiamo Simone B. sono un ragazzo italiano di 32 anni che
ormai da diversi anni vive a lavora negli Stati Uniti come Ingegnere Elettronico.
Gioco a tennis, e nell’ultimo anno ho avuto tre episodi di sublussazione della spalla.
Gli episodi sono stati di modesta entità, ma tutti si sono verificati
nello stesso identico modo, ovvero mentre eseguivo un rovescio ad una
mano in top spin (ovvero mentre si allontana dal corpo il braccio si
muove anche leggermente dal basso verso l’alto). La sublussazione
avviene in un microsecondo (omero si sposta in avanti e torna al suo
posto immediatamente), durante lo swing del rovescio, ed in particolare
avviene poco prima del contatto con la palla. Non sono sicuro se nelle
tre volte in cui questo mi e’ capitato mi sono reso conto o meno di
aver mosso il busto in modo leggermente scoordinato (magari per compensare
all’ultimo istante di una errata valutazione del punto di impatto con la
palla), ma comunque credo che anche altre volte sia stato più o meno
scoordinato senza che accadesse nulla, quindi non so se questa sia una
osservazione di cui tener conto o no. Per tutti gli altri colpi, incluso il servizio ed il rovescio in backspin (braccio si muove dall’alto verso il basso), non ho mai
avuto problemi. . Tutti gli specialisti che ho interpellato consigliano di rinforzare la cuffia dei rotatori con una serie di esercizi specifici per ogni muscolo della
cuffia, ma io credo che nel mio caso sia uno squilibrio e causare il
problema piuttosto che una generale debolezza della cuffia. Magari soltanto alcuni dei muscoli della cuffia vanno rinforzati. ”
Dopo questa mail ho chiesto a Simone di poter visionare il filmato mentre esegue il rovescio per valutare delle incongruenze biomeccaniche nel gesto specifico: valutare l’azione del gran dorsale, e delle discinesie della scapola oltre all’orientamento del gomito e della mano.
Programma riabilitativo:
a) Osservazione dell’azione tecnica del rovescio:
- Filmato dell’azione tecnica che ha provocato la sublussazione della spalla, per evidenziare le “anomalie esecutive” che possono portare alla incongruità articolare;
- Osservare in modo specifico la traiettoria della mano e del gomito durante il gesto sportivo, che dovrebbero garantire il giusto orientamento della testa omerale all’interno della cavità glenoidea;
- L’impugnatura della racchetta più è supinata più costringerà la spalla ad un’azione di extrarotazione forzata, che potrebbe risultare “lesiva”.
b) Osservazione posturale iniziale:
- Controllare la mobilità analitica della spalla confrontandola con la contro laterale
- Analizzare se sono presenti delle sincinesie della scapola, che potrebbero influire negativamente sul corretto orientamento della testa omerale all’interno della cavità glenoidea e quindi garantendo una biomeccanica articolare “fisiologica”. Saranno realizzate delle foto del dorso del paziente mentre esegue il movimento di elevazione delle braccia ed anche nell’azione di mano dietro la nuca e dietro le schiena, però prima saranno da tracciati i punti di repere delle scapole con un pennarello dermografico.
- Molto importante la curva dorsale della colonna vertebrale, che può influenzare la mobilità delle scapole e di conseguenza delle spalle: in presenza di una iper cifosi dorsale le scapole lavoreranno su un piano costale con inclinazione non fisiologica e l’orientamento della cavità glenoidea sarà non congrua.
c) Esercizi di potenziamento specifico:
Importante la posizione dell’atleta che dovrà riprodurre la postura fondamentale tecnica del rovescio, sia con gli arti inferiori che globalmente.
- Esercizi isotonici concentrici: utilizzando un elastico Theraband di “densità” adeguata si eseguirà un esercizio che simula la traiettoria del movimento lesivo (nel nostro caso il rovescio), ma con un’azione “attiva” opposta, per tonificare i muscoli che faranno da “tenuta” alla testa dell’omero durante lo schema cinetico del rovescio. Il theraband sarà legato nel prolungamento dell’arto superiore in alto lungo la linea di forza del movimento di rovescio, impugnandolo con la mano orientata seguendo l’azione “speculare” dell’azione reale del rovescio e si arriverà con la mano a toccare il “fianco” sinistro. Questo esercizio garantisce l’attivazione dei muscoli “antagonisti” all’azione specifica del rovescio e migliorerà la stabilità della testa dell’omero.
- Esercizi isotonici eccentrici: eseguendo lo stesso esercizio descritto precedentemente nell’azione esecutiva, ma con le caratteristiche dell’esercizio eccentrico di “cedimento controllato”. La partenza del movimento avverrà dal fianco sinistro e con “controllo muscolare” si raggiungerà la posizione finale a braccio abdotto in alto, con particolare attenzione all’orientamento della mano e del gomito durante tutta l’azione.
- Esercizio per il capo lungo del bicipite: con l’attivazione selettiva del capo lungo del bicipite e delle fibre anteriori del deltoide, sarà migliorata l’azione di “tenuta” anteriore della testa omerale. Si consigliano gli esercizi classici di potenziamento di elevazione con braccio flesso a 90° e con mano supinata. Si valuterà la possibilità di potenziare anche il grande pettorale bilateralmente.
d) Applicazione del Taping kinesiologico:
- Tecnica durante l’attività sportiva: applicazione di un nastro ad I di cm. 5 di larghezza, con tensione 50 – 60% dalla posizione di abduzione-elavazione dell’arto superiore, seguendo una traiettoria che partendo dal margine esterno della spina della scapola raggiunge la clavicola passando per il trochite omerale. Se l’atleta sente poso stabilizzata la spalla si può aggiungere un altro nastro di cm. 5 di larghezza con traiettoria che segue il terso superiore del capo lungo del bicipite fino alla parte superiore della spina della scapola. E’ necessario utilizzare questo bendaggio per un periodo molto limitato per evitare dei processi di adattamento psicologico che potrebbero essere difficili da superare.
- 2. Tecnica nella fase riabilitativa:
e) Accertamenti strumentali:
si consiglia di effettuare gli esami strumentali classici per escludere lesioni capsulo-legamentose o dei tendini della cuffia dei rotatori.
- 1. Ecografia
- 2. Artrografia
- 3. RM
f) Esercizi di mobilizzazione della capsula articolare posteriore con l’esercizio specifico di sleeper Stretching- Questo esercizio è molto efficace e cerca di ristabilire il giusto equilibrio articolare senza compensi.
g) Valutare la possibilità di modificare la tecnica esecutiva del rovescio passando a quella con “impugnatura a due mani”, che porterebbe sicuramente un’ottima protezione della spalla.
Bibliografia.
– Rosario Bellia – Fancisco Selva Sarzo – “ Il taping kinesiologico nella traumatologia sportiva manuale pratico di applicazione “ ed. Alea Milano – 2011 .
– G. di Giacomo; A. Costantini; A. de Vita. Clinica e indagini strumentali nella patologia della spalla.
– Concordia Hospital for Special Sugery. Tipografia Miligraf s.r.l di Roma, 2008.
– Glowinski, S. M. Linfodrenaggio e taping linfatico nel linfedema, Roma 2011
– Orlanducci M. Corso Bendaggio drenante e propiocettivo e le sue applicazioni. Roma, 2010
– le foto anatomiche e delle azioni di gioco sono tratte da alcuni siti web.
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