Metodo Pilates® e il taping kinesiologico Bellia System
A) Taping kinesiologico Bellia System applicato al Pilates®
Il taping kinesiologico si applica in modalità diverse:
Questo materiale è stato elaborato con la preziosa consulenza del Prof. Luca Bonmartini, Personal Trainer e docente specializzato in Pilates® Method con studio professionale BioAllenamento, via Valcamonica 8, Vimercate (MI)
1) Prima della seduta di Pilates®, per migliorare la percezione delle zone con “tono muscolare perturbato” e per sostenere articolazioni “instabili”:
a) sui muscoli: – diaframma, per regolarizzare la respirazione
– contro le retrazioni e contratture
– per regolarizzare il tono muscolare
– per migliorare la percezione neuromuscolare.
b) sulle articolazioni: – per sostenere le articolazioni instabili
– per decomprimere articolazioni bloccate (gelate)
– correzione meccanica di articolazioni disassate
– correzione funzionale di articolazioni non in equilibrio.
2) Dopo la seduta di Pilates®, per stabilizzare e proseguire l’azione di “riprogrammazione posturale” indotta dagli esercizi con traiettorie appropriate.
Con obiettivi diversi in base alle indicazioni:
- posturale: per continuare e stabilizzare il lavoro, che è stato realizzato durante la seduta specifica
- cicatrici: applicazioni per evitare che le cicatrici possano avere un’azione negativa sull’equilibrio globale dell’organismo
- linfatico: per aiutare il drenaggio linfatico in modo specifico.
Per la realizzazione delle singole tecniche di bendaggio da applicare per le varie esigenze specifiche, il professionista potrà scegliere fra le varie traiettorie che sono state presentate nei capitoli precedenti di questo libro.
Di seguito sono riportati alcuni importanti esercizi che fanno parte della tecnica Pilates ognuno dei quali con differenti caratteristiche e finalità.
Essi dimostreranno l’altissima versatilità di questa disciplina e aiuteranno a far comprendere al lettore la stretta sinergia che può esiste tra il taping kinesiologico Bellia System e il Pilates®.
Verranno descritti alcuni esercizi di puro potenziamento muscolare, il cui scopo principale è proprio il rinforzo della muscolatura sollecitata. Altri esercizi invece hanno come beneficio l’allungamento di specifiche catene muscolari ed altri ancora il lavoro sinergico tra varie distretti corporei.
Da notare che alcuni tra gli esercizi descritti, permettono di rinforzare la muscolatura mantenendo il rachide in completo scarico, con il vantaggio di poter essere proposti anche a persone con problemi vertebrali acuti.
L’ordine degli esercizi è puramente casuale:
1) Step Up su Chair figura 4 Pilates
Obiettivo: potenziamento muscoli degli arti inferiori
Principali muscoli coinvolti: quadricipiti, glutei, adduttori, tricipiti surali, ischio-crurali
2) Pulling the Straps su Universal Reformer figura 5 Pilates
Obiettivo: potenziamento della catena cinetica posteriore, mobilizzazione in estensione della colonna vertebrale (elongazione).
Principali muscoli coinvolti: tutti muscoli della catena cinetica posteriore.
3) The Hug (Rowing Front series) su Universal Reformer figura 6 Pilates
Obiettivo: Mobilizzazione spalle, rinforzo muscoli pettorali e deltoidi anteriori, stabilizzazione colonna vertebrale
Principali muscoli coinvolti: Retti addominali, bicipiti brachiali, pettorali, gran dorsali, gran dentati
4) Long Stretch su Universal Reformer figura 7 Pilates
Obiettivo: potenziamento baricentro (power house) attraverso lavoro sinergico tra catena cinetica anteriore e posteriore
Principali muscoli coinvolti: retti dell’addome, pettorali, gran dentato, quadricipiti, ileopsoas, flessori ed estensori dei piedi, tricipite surale.
5) Footwork (flesso estensione piedi) su Cadillac figura 8 Pilates
Obiettivo: mobilizzazione tibio-tarsica, stabilizzazione bacino, allungamento catena cinetica posteriore (in allungamento decompensato)
Principali muscoli coinvolti: flessori ed estensori del piede.
6) Leg circle su Cadillac figura 9 Pilates
Obiettivo: stabilizzazione bacino, mobilizzazione articolazione coxo-femorale, potenziamento arti inferiori.
Principali muscoli coinvolti: catena cinetica posteriore (in isometrica), retti e obliqui dell’addome, adduttori.
7) Short Spine su Universal Refomer figura 10 Pilates
Obiettivo: Mobilizzazione in flessione della colonna vertebrale, allungamento ischio-crurali
Principali muscoli coinvolti: retti dell’addome, adduttori, glutei, quadricipiti, paravertebrali.
8) Stomach Massage (mani alla barra) su Universal Refomer figura 11 Pilates
Obiettivo: stretching della catena cinetica posteriore
9) Knee Stretch su Universal reformer figura 12 Pilates
Obiettivo: allungamento ischio-crurali, quadricipiti, ileopsoas
Principali muscoli coinvolti: quadricipiti, ischio-crurali, bicipiti, deltoidi, pettorali.
Questo materiale è tratto dal libro dell’autore Bellia Rosario – casa editrice Alea, di Milano – MedEdu, dal titolo: Il taping kinesiologico nelle disfunzioni della colonna vertebrale – manuale pratico di applicazione nella fisioterapia moderna ottobre 2013. Codice ISBN 978-88-6172-069-5
B)Metodo Pilates® e il taping kinesiologico Bellia System
I soldati reduci dalla prima guerra mondiale, menomati dalle ferite, allettati dalle malattie, immobilizzati da tempo, diedero a Joseph Hubertus Pilates, lo spunto per trasformare i letti dei ricoveri, in macchinari che potessero servire alla riabilitazione di quelle persone.
Così nei primi anni Venti vennero ideate le attrezzature per il metodo pilates, macchinari di cui quelli in utilizzo oggi ne sono lo sviluppo ed il perfezionamento.
Joseph Pilates (foto 1), crea così un sistema di allenamento focalizzato sul miglioramento della fluidità dei movimenti, della forza e della elasticità dei muscoli, una disciplina mirata al riequilibrio delle catene cinetiche muscolari del corpo umano, tutto scandito da una respirazione corretta.
Ciò che rende così efficace questa ginnastica è che affronta gli squilibri strutturali del corpo.
Si pone attenzione al modo con cui le varie parti del corpo sono allineate e si relazionano le une con le altre. J.H. Pilates sensibilizza le persone nel pensare alla postura, ma non ad una postura statica, bensì ad una dinamicità di essa. Ad una postura che in dinamica rende consapevoli le persone sul giusto posizionamento della colonna vertebrale e del bacino, creando quella consapevolezza che aiuta a mantenere le corrette curve fisiologiche del rachide.
Non si può fare Pilates senza diventare estremamente consapevoli di se stessi, della propria postura, dell’energia e della respirazione che genera ogni movimento.
“…the only real guide to your true age lies not in years or how you THINK you feel but as you ACTUALLY are as infallibly indicated by the natural and normal flexibility enjoyed by your spine…” J.H.Pilates – Return to Life Through Contrology.
Pilates chiamò il suo metodo Contrology, con riferimento al modo in cui il metodo incoraggia l’uso della mente per controllare i muscoli. E’ un programma di esercizi che si concentra sui muscoli posturali, che aiutano a tenere il corpo bilanciato e sono essenziali a fornire supporto alla colonna vertebrale. Gli esercizi di Pilates fanno acquisire consapevolezza del respiro e dell’allineamento della colonna vertebrale rinforzando i muscoli del piano profondo del tronco, molto importanti per aiutare ad alleviare e prevenire le rachialgie.
Il metodo Pilates quindi non è solo esercizio motorio, è anche coordinamento fisico e mentale.
E’ una tecnica globale che aspira a “sviluppare il corpo in modo armonioso, correggere le posizioni sbagliate, e stimolare lo spirito”.
La concentrazione di chi esegue gli esercizi di Pilates è diretta verso il corpo, attenta su ciò che sta accadendo in ogni movimento: solo in questo modo è possibile comprendere esattamente ciò ogni esercizio trasferisce al corpo imparando a percepire esattamente come i muscoli si contraggono e si rilassano.
Il punto cardine del metodo, in cui è interessante soffermarsi è la tonificazione e il rinforzo del Power House.
Con essa si identificano i principali muscoli stabilizzatori del tronco e della fascia lombare (retto dell’addome, obliqui, multifido, trasverso dell’addome, pavimento pelvico, diaframma, gruppo dei glutei, psoas e quadrato dei lombi).
Questa è una cosa importantissima, perché il rinforzo di questi muscoli, l’acquisire stabilità muscolare è di fondamentale importanza nella prevenzione e nella gestione delle lesioni.
Così, mentre molte tipologie di esercizio fisico pongono attenzione sul rinforzo dei grandi distretti muscolari. Pilates non si ferma a questo, va oltre, allena il corpo in modo che tutti i muscoli, anche quelli profondi si attivino per sostenere e stabilizzare il corpo.
Gli esercizi del metodo Pilates® non presuppongono ripetizioni esasperate o carichi eccessivi, non c’è fatica fine a se stessa, tutto viene eseguito con una logica sequenza conducendo la mente a cooperare con il corpo alla ricerca del controllo, della precisione, della fluidità dei movimenti, coordinati e con una giusta respirazione.
Ecco qui i sei pricipi sui quali si basa la tecnica Pilates, spieghiamoli nel dettaglio.
1) La Respirazione sempre ben controllata e guidata dall’aiuto dell’insegnante, si inspira con il naso e si espira sia con la bocca e per ogni esercizio ha un suo specifico ritmo, la respirazione in funzione dell’esercizio proposto sarà diaframmatica o toracica bassa.
Normalmente ad ogni esercizio viene dedicata un ritmo respiratorio. Cioè in base al movimento si attuerà una respirazione specifica.
Nella prima fase deve essere appresa una corretta respirazione, sia in tecnica che in cadenza.
Una volta appresa la tecnica respiratoria si abbina il movimento specifico.
2) Il Baricentro, sinonimo di Power House, visto come centro di forza e di controllo di tutto il corpo.
3) La Precisione, ogni movimento deve avvicinarsi alla perfezione esecutiva, solo con un attenta precisione dei movimenti il lavoro muscolare è corretto e non si ha carico sulle articolazioni, si adotta un lavoro a circuito chiuso dove l’insegnante deve avere continui feedback dall’allievo;
4) La Concentrazione, massima attenzione e concentrazione in ogni esercizio, la mente deve essere il supervisore per ogni singola parte del corpo;
5) Il Controllo su ogni parte del corpo, non si devono effettuare movimenti sconsiderati e trascurati, evitare i compensi. Muoversi senza controllo può portare ad infortunarsi; il metodo Pilates insegna ad avere il pieno controllo del proprio corpo ed a non essere esclusivamente al servizio di esso.
6) La Fluidità, questo principio è la sintesi di tutti i concetti precedenti.
Nella sua forma più sublime il Pilates diventa arte, assistere ad una lezione è come partecipare all’esecuzione di un brano di musica classica, ogni esercizio diventa nota, ogni pausa, ogni respiro, vengono scanditi da un ritmo preciso ed equilibrato portano questa disciplina oltre il semplice movimento.
Una delle frasi più popolari di J.H.Pilates era appunto: “la cosa importante non è ciò che stai facendo, ma come stai eseguendo ciò che fai”.
Durante ogni lezione di Pilates ogni distretto muscolare viene allenato, alternativamente, tutte le fasce muscolari vengono stimolate, con esercizi di rinforzo o di allungamento o entrambi, questo in funzione degli obiettivi da raggiungere.
Ma l’insegnante di Pilates come capisce in che maniera distribuire esercizi di allungo o di rinforzo?
La prima lezione per ogni cliente è una prima valutazione, un attenta analisi posturale seguita da specifici esercizi per valutare la qualità dell’apparato osteoarticolare del soggetto del soggetto. Così che nelle lezioni successive si possa ristabilire l’equilibrata sinergia di lavoro tra muscoli agonisti ed antagonisti, ristabilendo una corretta postura.
Nei centri più specializzati, viene praticata la tecnica Pilates su attrezzi specifici, ideati come spiegato all’inizio di questo capitolo dallo stesso J.H.Pilates.
Essi sono L’universal Reformer, la Caddilac, la Big Barrel, la Chair, la Step Barrel.
In più vengono utilizzati attrezzi complementari, quali: fitball (una grande palla sulla quale si eseguono esercizi di equilibrio), la banda elastica (un elstico per rinforzare ed allungare i muscoli), il magic circle (un cerchio semirigido per il rinforzo di gambe e braccia), il tubo di spugna (un tubo morbido per sensibilizzare l’equilibrio e la propriocezione).
Attraverso questi attrezzi si possono creare lezioni il più versatili possibili, offrendo a chi le pratica numerosi benefici: si migliora la forza, il tono e la resistenza muscolare, la postura, la fluidità dei movimenti, si perfeziona la tecnica respiratoria, si diminuisce l’incidenza dei dolori alla colonna vertebrale, perché rafforza i muscoli nella parte centrale del corpo, si migliora l’elasticità muscolare e la mobilita articolare, si stimola l’apparato propriocettore migliorando l’equilibrio.
Tutto questo amplia i campi di applicazione del metodo Pilates che possono variare dal puro mantenimento del benessere fisico al campo specifico della riabilitazione.
Alla tecnica Pilates si rivolgono atleti che completano la preparazione generale all’attività agonistica; ballerini che trovano una specifica applicazione del metodo Pilates per la danza; sportivi che eseguono programmi di riabilitazione dopo eventi traumatici; adolescenti che correggono vizi posturali grazie ad un programma variato e piacevole; persone che trovano nel metodo Pilates il miglior modo per mantenersi in forma; donne in gravidanza che preparano il loro corpo e la loro mente al parto; donne dopo la gravidanza che vogliono riacquistare velocemente il tono muscolare ed il benessere fisico; persone anziane che vogliono ritrovare l’elasticità del corpo e la giovinezza della mente.
bibliografia: Pilates J.M. Miller. Retur to life through contrology , Augustin New York 1948 , Cristopher Publishimg 1960 , The Pilats Method Alliance 2003
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