Il Physioblade Bellia System e il trattamento mio fasciale integrato
Prof. Bellia Rosario
– fisioterapista
– Presidente dell’Associazione Italiana Taping Kinesiologico®
-Docente ufficiale di Physioblade System unico in Italia
L’obiettivo della creazione di questo prodotto da parte del dott. Axel BENECKE, fisioterapista di Colonia (Germania) è semplice:
Fornire agli operatori sanitari come te il più pratico strumento per il trattamento di alcune disfunzioni dei tessuti molli.
Dimensioni: lunghezza 19 cm, larghezza 12 cm, spessore 3 mm, 180g
- Introduzione.
I muscoli e la fascia rivestono una notevole importanza per garantire uno stato di salute e una funzionalità soddisfacente nell’uomo. Nella medicina riabilitativa moderna sono state proposte molte tecniche innovative per trattare in maniera efficace le disfunzioni mio fasciali, spesso con l’utilizzo di attrezzi che facilitano le applicazioni e ottimizzano i risultati terapeutici.
In presenza di eventi acuti la risposta del nostro organismo non sempre è ottimale. Il processo di guarigione può non essere perfetto e il risultato è la presenza di “tessuto fibrotico” nei muscoli o nei tendini. Tali cicatrici si presentano sotto varie forme come NODULI o ADERENZE fibrose. Con specifiche tecniche di frammentazione meccanica possiamo agire per produrre una “fibrolisi”.
La fascia è un “tessuto attivo complesso”, che è collegato in modo estremamente multiforme con il tutte le strutture corporee e il sistema nervoso. Fondamentale la visione di “Tensegrità” della fascia corporea: se una zona ha una restrizione di mobilità potrebbe essere causata dalla fascia è “imbrigliata” in loco o a distanza ? avremo una limitazione locale in alcune direzioni con blocco del movimento che dovrà essere trattato, per ritrovare la mobilità fisiologica.
Dolore forte, ricorrente o cronico è spesso un segno di “adesione” dei tessuti molli sottostanti che limitano la contrazione muscolare, intrappolando vasi sanguigni e fibre nervose.
Queste metodiche sono un’evoluzione della tecnica orientale millenaria del GUA SHA, molto utilizzato nella MTC con una moltitudine di attrezzi con diverse forme e anche con materiali diversi (legno, osso, giada,….)
Tecniche che utilizzano strumenti in acciaio inossidabile o IASTM (Instrument-Assisted Soft-Tissue Manipulation) sono efficaci perché permettono di destrutturare la miofibrosità che si sono instaurate nei tessuti molli colpiti da un trauma diretto o da altre cause. La tecnica stimola una risposta infiammatoria locale, che porta al rimodernamento e riparazione dei tessuti molli colpiti. Questa risposta infiammatoria “guidata” stimola i fibroblasti che creeranno matrice extracellulare e altri processi riparativi, e in modo specifico destrutturiamo le aderenze che troviamo proprio dove serve e con le modalità più funzionali all’esigenze specifiche del paziente. Questi strumenti permettono ai professionisti “specializzati” di identificare nella fase diagnostica le disfunzioni e dopo trattare le aree specifiche del corpo.
Queste stimolazioni accelera la risposta naturale del corpo per la riparazione dei tessuti molli provocando un effetto a cascata, in cui aumentano quantità di sangue, nutrienti e fibroblasti nella zona.
Il trattamento con il IASTM è condotto in sinergia alle altre tecniche riabilitative con un programma di riabilitazione progettato per riportare il paziente a una condizione di salute ottimale. Ciò si ottiene, dopo un’attenta analisi iniziale, mediante l’attuazione di un programma di progressione funzionale, che si concentra sugli squilibri di tutta la catena cinetica interessata. Utilizzando tecniche per migliorare la flessibilità, il potenziamento e la rieducazione muscolare “globale” per fornire risultati ottimali nel più breve tempo possibile.
- Prime Physioblade
Il Prime Physioblade ha una doppia smussatura con bordi a diverse forme, per consentire un facile utilizzo, nella molteplicità di aree da poter trattare, in base alle tecniche scelte. E’ lungo 19 cm. e pesa 180 gr.
La doppia smussatura dei bordi di Physioblade permette al professionista di lavorare a profondità tissutali diverse in base alle esigenze terapeutiche specifiche. Un lato dello strumento ha un angolo di 40° e l’altro di 60°. Questo permette al professionista di trattare tessuti sia superficiali sia profondi, utilizzando i differenti bordi.
Nelle mani del professionista, i bordi posso sembrare taglienti, ma quando lo strumento viene utilizzato i bordi forniscono una sensazione confortevole al paziente, che li percepirà come lisci e non “invasivi”.
È uno strumento facile da “igienizzare”. Realizzato al 100% in acciaio inossidabile chirurgico, questo lo rende resistente e facile da pulire, oltre ad essere igienico da utilizzare con qualsiasi paziente previa pulitura.
Un pratico fodero è fornito nella confezione. Questo permette allo stesso tempo di proteggere lo strumento e attaccarlo a una cintura, per essere sicuri di averlo sempre a portata di mano quando bisogna trattare un paziente.
- Come utilizzare gli strumenti per tessuti molli.
Bisogna avere conoscenze dettagliate di anatomia per individuare nervi, legamenti, tendini, retinacolo, borse sinoviali, linfatici e vasi sanguigni per sapere dove individuare le adesioni miofasciale e il tessuto cicatriziale.
Valutare la fase di infiammazione, lo stato funzionale del paziente e l’area di trattamento aiuta a sviluppare obiettivi di trattamento e strategia di riabilitazione.
Può essere difficile individuare l’area corretta per il trattamento, in quanto potrebbe essere troppo sottile da percepire al tatto o essere difficilmente identificabile per la sensibilità delle dita del praticante. Per questo motivo si consiglia di utilizzare strumenti in acciaio inossidabile come parte del protocollo di valutazione, che permettono di localizzare le “vibrazioni” che genera il Physioblade al passaggio sopra il punto specifico di “densificazione”.
Strumenti come il Physioblade possono fornire maggiore sensibilità per valutare tessuti troppo in profondità o troppo sottili da verificare a mano libera. Lo strumento agisce come un amplificatore alle restrizioni dei tessuti miofasciali sia per il professionista, che percepisce le “vibrazioni” dello strumento, simile a “granulosità”, che per il paziente che sentirà dolore sul “punto disfunzionale”. Nella fase di osservazione iniziale, per identificare le disfunzioni miofasciali, le vibrazioni dello strumento sono importati per il professionista che potrà identificare facilmente la zona da trattare.
Effetti neurologici avanzati
• La stimolazione meccanica dei propriocettori nella pelle e negli strati fasciali, da un immediato miglioramento di lunga durata all’elasticità muscolare, forza e capacità di movimento articolare
• Emula l’azione dell’agopuntura per stimolare Aß e terminazioni nervose Ad nello stimolare il corno dorsale e il sistema nervoso centrale tramite segnali di dolore
• Dà sollievo nel dolore
• Induce una piacevole sensazione di benessere
Effetti metabolici avanzati
Cyriax (1948) ha dimostrato per primo come la proloterapia (stimolazione meccanica dei tessuti connettivi danneggiati) stimola l’attività fibroblastica,che, a sua volta, stimola il processo di riparazione.
- Protocollo di trattamento
Si dovrebbe sempre usare una crema per assistere il movimento fluido dello strumento sulla pelle, ed evitare un “attrito cutaneo” eccessivo.
Scaldare il Physioblade manualmente è importante per evitare sbalzi di temperatura al paziente, per poi aumentare il flusso di sangue nella zona che preparerà il tessuto per il trattamento.
Con il Primo Physioblade, il lato dello strumento smussato a 40° può essere utilizzato per l’analisi superficiale, riscaldare il tessuto e rilevare aderenze miofasciali, mentre l’altro lato, smussato a 60° si userà per la fase di “frammentazione” (scraping).
In conclusione, realizzando le principali metodiche di trattamento miofasciale utilizzando il Physioblade, abbiamo la possibilità di trattare in maniera rapida e profonda, determinate problematiche che, per localizzazione e consistenza alterata dei tessuti, risulterebbero intrattabili con le tradizionali tecniche miofasciali manuali ottenendo:
- Effetti di vascolarizzazione
- Disgregazione delle aderenze
- Riallineamento delle fibre sia muscolari sia connettivali
Difficilmente ottenibili nell’ambito di un trattamento puramente manuale.
Le tecniche applicative sono:
- Statica (il paziente è in posizione statica confortevole)
- Dinamica (il paziente esegue dei movimenti lenti durante il trattamento miofasciale per avere un’azione specifica sul gesto che risulta difficoltoso)
- In allungamento della parte (durante il trattamento miofasciale il paziente è in una posizione di allungamento muscolare)
Controindicazioni
a) l’integrità dei tessuti compromessi (ferite, infezioni, tumori)
- b) fragilità capillare
- c) uso di anti-aggreganti
- d) zone vietate seno carotideo cervicale, e dove i vasi sono superficiali (vene varicose)
- e) stati infiammatori acuti e cicatrici recenti
- f) connettivopatie
Il lavoro d’equipe prevede la collaborazione con il medico per ottimizzare i risultati.
Lo strumento è stato progettato per il trattamento di diverse aree del corpo.
I bordi dello strumento hanno due curvature: concave e convesse.
Il lato concavo è più confortevole, ma produce meno pressione, mentre il lato convesso aumenta l’azione di compressione.
Durante il trattamento, i lati concavi e convessi, sono utilizzati in successione, alternandoli sapientemente per gestire in maniera precisa la stimolazione tissutale voluta. Quando si desidera maggiore pressione, il professionista può capovolgere lo strumento e utilizzare l’altro bordo (convesso).
Per rendere più semplice l’identificazione della smussatura voluta del bordo è stata aggiunta la parola DEEP (profondo) da un lato. Se, mentre tenete in mano il vostro Physioblade durante il trattamento, potete leggere la scritta DEEP, STAI USANDO il bordo progettato per i trattamenti più profondi dei tessuti!
Le diverse forme dei bordi del Physioblade permettono una varietà notevole di applicazioni in un solo strumento sfruttando le variabili che sono insite nelle forme: angoli di smussatura dei bordi, concavità e convessità, angoli più o meno arrotondati, lunghezza dei lati.
Lo strumento Primo Physioblade è progettato ergonomicamente per ridurre lo sforzo e la fatica del professionista che lo usa.
Formazione
Per ottimizzare l’efficacia terapeutica del PHYSIOBLADE sarebbe opportuno che il professionista potesse partecipare a un corso di formazione specifico, per sfruttare in maniera precisa le reali potenzialità dello strumento.
Per l’Italia puoi contattare il prof. Bellia Rosario belliarosario@virgilio.it
Conclusioni:
L’azione principale dell’utilizzo del Physioblade Bellia System è sulle restrizioni del movimento, destrutturando le aderenze realmente responsabili della disfunzione con una visione fasciale e sulla sua TENSEGRITA’.
Con gli attrezzi per IASTM si provocano dei micro traumatismi controllati alla struttura del tessuto molle interessato, provocando la stimolazione di una risposta infiammatoria locale. Questi microtraumi avviano il riassorbimento della fibrosi in eccesso, o nel caso di cicatrici del tessuto cicatriziale eccessivo e facilita una cascata di attività con conseguente rimodellamento delle strutture dei tessuti molli, dando come effetto finale la “guarigione tissutale e funzionale”.
Indicazioni terapeutiche
a) limitazione di ampiezza del movimento causata dalla restrizione mio fasciale
b) movimenti dolorosi
c) controllo motorio problematico
d) disfunzioni muscolari di reclutamento
Gli effetti terapeutici realizzati con l’uso del Physioblade sono diversi in base all’obiettivo che si vuole perseguire per ripristinare la funzione del Muscolo e della Fascia.
- Azione meccanica
- Sulle aderenze delle fibre che limitano il movimento
- Sui noduli fibrosi che sono nei setti intermuscolari
- Azione circolatoria
- Iperemia e vasodilatazione
- Stimolazione termomeccanica
- Liberazione d’istamina
- Azione Riflessa
- a) sui Trigger Point
- b) sui Dermatomeri
L’utilizzo del Physioblade Bellia System da parte del terapeuta durante il movimento ha una notevole efficacia sulle restrizioni di mobilità, poiché vengono destrutturate, durante il movimento stesso, le restrizioni miofasciali che provocano il dolore. Si consiglia di valutare la tensegrità della zona dolente per identificare se il blocco è locale o a distanza, lungo la catena miofasciale nelle varie direzioni.
Il Physioblade deve essere utilizzato come strumento che facilita il release miofasciale dei tessuti molli stimolando i fibroblasti in modo specifico e destrutturando le aderenze.
Non deve causare DOLORE perché i vari angoli per forma e smussature permettono di creare pressione senza dolore, il paziente avverte la sensazione di “grattare-vibrare” caratteristico, ma in maniera confortevole.
Si integra perfettamente con le altre tecniche di IASTM, e diventa un valido completamento con:
- I ganci che servono per realizzare delle trazioni tissutali
- La cupping therapy che serve per favorire lo scollamento tissutale con l’effetto vacuum
- Physioblade serve per realizzare compressioni e scivolamenti statici e dinamici a livello tissutale.
Una breve storia degli strumenti e delle tecniche di massaggio |
1) Gua Sha: Nato in Cina più di 3000 anni fa e ancora in uso comune. Gli strumenti di corno o di pietra sono usati per dare una azione profonda frizionando la pelle, causando intorpidimento e comparsa di petecchie. L’azione finale è la riduzione delle tensioni muscolari con conseguente miglioramento del movimento. Ben studiato da Nielson (2008).
2) Attrezzi di massaggio Romani / egiziani. Lo “strigile” era una parte essenziale di assistenza sanitaria quotidiana. Questo strumento di osso o di metallo, ricurvo e fornito di manico, era usato nell’antichità per detergere il corpo dopo il bagno o anche dopo le gare ginniche.
3) 18° secolo in Europa: l’ammiraglio Henry (1887) ha raccolto una moltitudine di strumenti sviluppati per massaggiare, nei suoi viaggi in giro per il globo terrestre.
4) Isole del Pacifico: gli esploratori contemporanei notano che gli abitanti delle isole del pacifico utilizzavano degli strumenti di massaggio Lomi. Le loro tecniche includono la descrizione intrigante di un lavaggio d’osso: “la pulizia della pelle dell’osso (periostio) provoca il rilascio di memoria e corrispondenti dolori fisici ed emotivi”.
5) Tecnica Graston: Sviluppata in USA nel 1980, come-attrito profondo il protocollo utilizza una serie di sei utensili in acciaio inox sui tessuti e sui tendini. Una ricerca (Davidson et al 1997, Gehlson 1999) mostra che i benefici sembrano derivare dalla rottura del tessuto cicatriziale all’interno dei tendini e tessuti connettivi e dalla conseguente risposta infiammatoria (come in proloterapia, Cyriax).
6) ASTYM: (mobilitazione assistita dei tessuti molli) Una variazione di Graston (sopra) utilizzando una varietà di strumenti di precisione in acrilico.
7) Tecnica Graston-Hall (SASTM) Un’altra tecnica assistita da strumenti sviluppato da David Graston. La mobilizzazione dei tessuti sono realizzate con uno strumento di un composto plastico che vibra durante l’uso.
8) Tecnica neuromuscolare (NMT) utilizza uno strumento a “T” con punte a forma variabili che permette di raggiungere in profondità i tessuti molli e quindi di rompere la fibrosi e trattare i punti trigger.
9) Jacknobblers: strumenti e rulli a pressione variabile per fare la una pressione più profonda nei tessuti molli.
10) Trigger Point Hammer: strumenti di precisione per trattare i trigger points
Una tecnica efficace: Il rilascio miofasciale (MFR-myofascial release) Approcci
Ci sono molti approcci di MFR, ma in genere le zone da trattare sono determinate dalla quantità di dolore al tatto, dalla limitazione di movimento del tessuto in questione, da fibrosi, dalla retrazione muscolare e dalla generale diminuzione di movimento.
Una caratteristica comune del trattamento fasciale è il risultato immediato di “decontrattura” e allungamento dei tessuti trattati.
Le tecniche per raggiungere questo possono variare considerevolmente. Probabilmente la più nota è l’ Integrazione Strutturale (SI) o “Rolfing”, scoperta da Ida Rolf, il pioniere in questo campo. Questa tecnica utilizza la pressione in profondità sui piani fasciali ed è un sistema di trattamento relativamente robusto e doloroso. Varie forme di rilascio fasciale sono state insegnate, per molti anni, sia in Osteopatia sia nella professione chiropratica ad esempio, la tecnica Logan (chiropratica) ha mantenuto un alto profilo da oltre 50 anni.
C’è sempre stato uno scambio vivace di idee tra professionisti su quanto il “rilascio fasciale ” sia efficace, il perché e quale sia la tecnica migliore. Barnes (1997) e Greenman (2003), entrambi autorità nel miofasciale, sottolineano l’importanza del “sol-gel”, cambiamento della sostanza fondamentale della fascia. Questo cambiamento (tecnicamente “thixopathy”) si verifica quando la sostanza fondamentale diventa meno viscosa a causa della pressione applicata. Altri hanno considerato la piezoelettricità come una spiegazione alternativa del cambiamento nella plasticità fasciale. (Juhan 87)
Schleip (JMBT 2003) in una revisione globale dei potenziali meccanismi di rilascio fasciali conclude che MFR è in gran parte un fenomeno neurologico che stimola i recettori nervosi nelle fasce superficiale e profonde mediata dall’applicazione di massaggio da parte del professionista. Vari percorsi neurologici vengono citati il che può spiegare il fenomeno “sol-gel”.
CORSI di formazione PHYSIOBLADE Bellia SYSTEM |
Tipologie dei corsi:
- 1 giorno solo PHYSIOBLADE Bellia System
- 2 giorni di corso
- PHYSIOBLADE primo giorno
- Taping Bellia System a richiesta secondo giorno
- 3 giorni di corso
- PHYSIOBLADE primo giorno 9 ore
- Taping Bellia System modulo specifico 13 ore
Gli interessati che vogliono partecipare alla formazione sono invitati a visitare la sezione corsi del sito oppure scrivere una mail a belliarosario@virgilio.it
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